Apre a Firenze, nel cuore del centro storico, il Fede Cocktail Lab

Apre nel cuore del centro storico di Firenze, all’interno dell’Hotel Balestri, il Fede Cocktail Lab

Progetto dello Studio Benaim per il restyling di un locale che punta all’eccellenza internazionale e che intende unire tradizione e innovazione  in una proposta di mixology davvero creativa.

Fede Cocktail Lab è un luogo unico nel cuore di Firenze, ma comunque raro nel panorama italiano: parliamo infatti di un cocktail bar che propone una formula innovativa. Si presenta non solo come uno spazio all’interno del quale ci si può recare per bere un buon cocktail in compagnia, ma come un vero e proprio laboratorio professionale a vista dove si sperimenta e si produce.

Ad attendere gli ospiti una selezione di cocktail a miscelazione avanzata e una signature di sapore internazionale e di altissima qualità curata da  Simone Covan, Corporate Bar Manager del Fede Cocktail Lab e del Gruppo Santa Cocktail Club, e gestita con maestria dal Resident Bar Manager Francesco Ulivi e dal F&B Manager Simone Ulivi.

Fondamentalmente un locale dove la mixology non è mai una pratica scontata, ma punta a diventare una esperienza di degustazione raffinata, che si sviluppa a partire dalla precisa volontà di sperimentare e portare i sensi degli ospiti là dove non sono ancora arrivati.

“Fede Cocktail Lab è uno dei pochissimi cocktail bar d’hotel in Italia con un laboratorio professionale a vista. – ci dice Albert Dallago, Project Manager – A Firenze per esempio non ce ne sono altri. Possiamo quindi dire di offrire una esperienza unica nel panorama della mixology cittadina.”

Per il Fede Cocktail Lab il progetto degli interni è stato affidato da Giulio Fratini allo Studio Benaim, un team di architetti con base a Firenze, specializzato nella creazione di spazi unici che rispettano la storia e l’identità dei luoghi.  Il progetto è stato seguito passo passo e con grande passione dal Project Manager Albert Dallago, dal Simone Covan e dal F&B Manager Simone Ulivi, tutti professionisti con anni di esperienza nel settore dell’ospitalità e della mixology.

 Il risultato è uno spazio bello e progettato secondo le regole della più elegante ospitalità, all’interno del quale l’intero processo creativo si offre alla vista ed è protagonista in una ottica di trasparenza e condivisione.

Un nome che racconta una storia

Il nome Fede Lab racconta una storia: circa 20 anni fa l’imprenditore Sandro Fratini acquista l’Hotel Balestri, un edificio situato nel centro di Firenze, dedito all’ospitalità sin dalla fine dell’800. All’interno dell’edificio Giulio Fratini, giovane figlio di Sandro, nota  il ritratto di una anziana signora. Si tratta di Fede Annunziata Wittum Balestri. Ne resta incuriosito e scopre che questa donna fu al suo tempo una vera pioniera dell’emancipazione femminile, sfidando con coraggio e spirito i ruoli e le convenzioni del tempo. Per questo Fratini, CEO della Holding Belvedere Angelico, oggi dedica questo cocktail bar alla figura della signora Wittum Balestri, ispirandosi al coraggio e alla creatività grazie alle quali ella potè andare ben oltre quello che ci si aspettava da una donna di inizio ‘900.

Il restyling del Fede Cocktail Lab: lo Studio Benaim al lavoro

Ci racconta lo sviluppo del progetto l’Architetto Oscar Benaim dello Studio Benaim che, con Giulio Fratini, ha da subito immaginato cosa sarebbe dovuto diventare quello spazio così pieno di suggestioni. “Ci siamo interrogati su quali corde emotive toccare – dichiara Oscar-  su come costruire un’esperienza che parlasse sia al viaggiatore internazionale che al fiorentino.”

La volontà era quella di creare un luogo dove l’ospite non fosse solo spettatore, ma parte attiva: libero di osservare, interagire, partecipare. Un ambiente capace di adattarsi ai diversi momenti della giornata e alle esigenze più diverse: dalla mattina, quando viene attraversato dagli ospiti dell’hotel  che si dirigono verso la sala colazione, alle ore centrali del giorno, ideali per una pausa rilassata, fino alla sera, quando il locale prende vita tra aperitivi, cene e dopocena.

Si è dunque scelto lavorare, rispettandoli,  sui forti richiami estetici  risalenti ai primi decenni del Novecento, unendoli a trattamenti e interpretazioni dei materiali del tutto inusuali. L’obiettivo non è stato  semplicemente arredare uno spazio, ma costruire un’esperienza capace di sorprendere. Ogni scelta è stata guidata dal desiderio di rompere le aspettative e stimolare lo stupore, attraverso forme inedite, accostamenti inconsueti e una regia spaziale fuori dagli schemi.

Tutto nel Fede Cocktail Lab è pensato per suscitare curiosità, per raccontare, non usando parole, che qui, davvero, si sta vivendo qualcosa di diverso.

La versatilità del progetto attraverso i materiali

“Questa versatilità – prosegue Oscar Benaim – ci ha spinto a definire con precisione l’identità e i materiali del progetto. Abbiamo scelto il legno di rovere, il marmo Bardiglio Nuvolato e l’ottone brunito. Materiali classici, sì, ma rielaborati con un approccio radicalmente inusuale.”

Nella prima sala l’elemento centrale è il lungo bancone (più di nove metri di sviluppo), pensato come elemento catalizzatore dello spazio. Il frontale è in legno di rovere, ma trattato come fosse un tessuto: modellato con curve morbide che ricordano pieghe e drappeggi, donando al materiale rigido una sorprendente fluidità visiva. Anche il piano del bancone che è in Bardiglio, una pietra semplice, di uso comune e povero – spesso relegata a soglie e davanzali – qui diventa attore protagonista,  in un utilizzo e importanza inusuale. Una vena grigia mossa, tipica della tipologia “nuvolata” del Bardiglio, lo rende  vivo, accompagna le linee irregolari del banco, accentuandone l’unicità.

Il bancone in marmo presenta una sequenza di curve diverse, come fossero state disegnate in maniera istintiva e lasciate nella loro unicità al disegno: paradigma di una morbidezza che abbiamo ricercato per creare intimità, contatto e informalità tra gli ospiti. Gli stessi sgabelli non sono tutti paralleli tra loro, ma sono posizionati in modo che gli  ospiti in alcuni casi si trovino vicini, in altri più lontani, rompendo gli schemi di una socialità spesso imposta. Gli ospiti sono dunque parte attiva dell’esperienza in questo locale che ti suggerisce di abbandonare l’individualismo per una partecipazione più coinvolgente tra le persone e delle persone con il locale. 

 

Alle spalle del bancone, il fondale della scenografia è affidato a un sistema di bottigliere, che giocano con gli specchi e a una grande “nuvola” di ottone brunito sospesa, che funge al tempo stesso da lampada e da elemento scultoreo. Di giorno la sua plasticità lo rende quasi un decoro scultoreo, filtrando la luce e l’ambiente; di sera si trasforma, diventando un elemento luminoso, landmark e punto di attrazione del locale.

Il laboratorio professionale a vista

Il laboratorio – spazio che il progetto dedica alla ricerca, sperimentazione e alla produzione – unisce le necessità produttive a quelle dello show. Per questo motivo  la scelta dello Studio Benaim è stata quella di farlo a vista, ma separato dalla sala principale da una grande vetrata che trae ispirazione dai luoghi di lavoro degli anni ’40. Una struttura ritmata da  vetri trasparenti e cannettati, che permette uno scambio visivo continuo,  ma discreto e filtrato.

Il fronte del laboratorio riprende il Bardiglio, ma lo reinterpreta con una lavorazione artigianale. Come in un processo alchemico, la pietra rappresenta il ciclo del cocktail: dalla materia grezza, imperfetta e piena di potenziale, fino al bancone, dove l’alchimia si compie e il drink prende forma. Ecco quindi che le lastre di pietra sono state fresate, seguendo un disegno plastico, quindi staccate a mano, creando superfici ruvide, materiche, fortemente espressive.

Un progetto che ha messo le persone al centro

Il Fede Cocktail Lab è il risultato di una progettazione che ha messo al centro l’esperienza, la materia e la sorpresa. Ma soprattutto le persone. Un luogo pensato per essere vissuto, esplorato, raccontato. Frutto di una progettazione partecipata e vissuta, gli elementi che lo compongono e i materiali scelti vivono come una scenografia nell’obiettivo finale di rendere gli ambienti parte di un racconto visivo e sensoriale che coinvolge chi lo attraversa.

“Ci sono progetti che nascono come vere e proprie avventure. – conclude Oscar Benaim –  Fin dai primi passi, intuisci che stai dando forma a qualcosa di speciale, senza riferimenti precisi, senza precedenti da seguire. Questo è stato uno di quei progetti.”

Photo Credit: Alessandro Moggi

 

 

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Profilo: Studio Benaim è uno studio di Architettura con base a Firenze, formato da un team multidisciplinare di giovani e talentuosi architetti, coordinati dal fondatore André Benaim.Lo studio ha un’esperienza trentennale, in ambito internazionale, italiano e toscano, con una committenza locale ed estera. La nostra identità è legata al tema dell’abitare, specialmente in contesti storici e paesaggistici di notevole bellezza e complessità. Al tema dell’abitazione è legato quello dell’ospitalità turistica, che per noi è una forma di abitare temporaneo.

 

 

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https://bit.ly/StudioBenaimFEDELabFirenze

 

 

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